PILLOLE DI SICUREZZA
Un rischio particolare che si ripresenta tutte le estati e che interessa specialmente i lavoratori all’esterno: il colpo di calore
Come prevenire questo rischio? Quali sono le regole di autoprotezione da adottare?
Il rischio da colpo di calore rappresenta un argomento di estrema attualità in questo periodo estivo una realtà che, inevitabilmente, si ripresenta ogni estate quando la colonnina di Mercurio inizia vertiginosamente a salire.
Cosa deve fare il Datore di Lavoro?
Il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza dei lavoratori indica, tra gli obblighi ascritti al Datore di Lavoro, anche quello di effettuare una valutazione globale dei rischi a cui sono esposti i lavoratori compresi quelli che riguardano “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”.
Tra questi, quindi, anche il rischio da colpo di calore.
Come effettuare la valutazione: i parametri di riferimento
Abitualmente quando pensiamo al caldo il primo parametro che ci viene in mente è la temperatura.
Questo, però, non è l’unico parametro da considerate ma devono essere prese in considerazione anche: umidità, ventilazione e irraggiamento.
Solo in questo modo potremo ottenere un’indicazione più precisa del rischio.
Quali possono essere gli effetti avversi?
E’ possibile individuare quattro livelli di possibili conseguenze e danni, nella tabella sottostante sono mostrati i diversi livelli e i danni dovuti ad una prolungata esposizione al calore in ordine crescente.
Il livello più pericoloso è quindi il quarto: il colpo di calore, mortale nel 15-25% dei casi.
I sintomi a cui prestare attenzione
I primi segnali che ci devono mettere in allerta, in realtà, possono essere poco evidenti ma riconoscerli tempestivamente, in alcuni casi, è fondamentale per effettuare una diagnosi precoce che può salvare la vita.
I sintomi iniziali possono includere: irritabilità, confusione, aggressività, instabilità emotiva, irrazionalità, perdita di lucidità così come vertigini, affaticamento eccessivo o vomito.
Tremori e pelle d’oca segnalano che sta avvenendo una riduzione della circolare cutanea.
Chi sono i soggetti più a rischio?
Certamente le classi di lavoratori che trascorrono diverse ore in modo continuativo in ambiente aperto, sia per l’esecuzione di campagne e protocolli sperimentali che per lo svolgimento di lavori ordinari o straordinari di manutenzione meccanica o attività di tecnici agronomi e venditori.
Fattori individuali di rischio
Esistono fattori individuali che ci espongono maggiormente a questo rischio.
Ad esempio?
- Obesità o eccessiva magrezza;
- Età: superiore ai 65 anni il rischio è maggiore;
- Sesso: le donne sono maggiormente colpite specie quando affette da patologie croniche come il diabete o malattie renali o cardiovascolari;
- Assunzione di alcolici o farmaci;
- Gravidanza;
- Scarso riposo notturno.
Alcune misure di prevenzione
Di seguito analizziamo quelle che sono alcune delle misure preventive da adottare in caso di lavorazione che esponga al rischio calore:
- Verificare le condizioni metereologiche quotidianamente (temperatura ed umidità);
- Variare l’orario di lavoro per sfruttare le ore meno calde e programmare le lavorazioni fisicamente più impegnative nelle ore più fresche. Se possibile gestire il lavoro in modo da essere sempre nelle zone meno esposte al sole;
- Evitare di lavorare da soli;
- Effettuare una turnazione dei lavoratori esposti;
- Allestire aree di risposo in zone d’ombra;
- Avvisare il proprio responsabile dell’esatta posizione del luogo di lavoro previsto (specie per gli agronomici – meccanici che si recano presso i clienti);
- Aumentare la frequenza delle pause di recupero;
- Considerare che i DPI possono aumentare il rischio di esposizione al caldo.
Misure di autoprotezione da adottare da parte del lavoratore
Vediamo ora qualche misura che tutti noi, a prescindere dalla nostra attività lavorativa, possiamo mettere in atto per contrastare gli effetti dovuti ad un’esposizione al Sole e al caldo.
Ricordiamo, inoltre, che è utile anche limitare l’uso di alcolici i quali abbassano la soglia del dolore e fanno percepire meno la fatica. Inoltre l’alcool non toglie il senso di sete.
Come intervenire in caso che qualcuno presenti sintomi
- Chiamare immediatamente l’addetto al Primo Soccorso e, se del caso, anche il 118;
- Assistere il lavoratore;
- Posizionare il lavoratore all’ombra e al fresco;
- Nel caso in cui abbia le vertigini farlo sdraiare. Attenzione: se presente anche la nausea andrà fatto sdraiare sul fianco;
- Slacciare o togliere gli abiti;
- Raffreddare la cute con spugnature di acqua fresca; in alternativa usare ghiaccio. Rinfrescare particolarmente la nuca, la fronte e le estremità.
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