Dispositivi Protezione Individuale
Molti infortuni possono essere evitati soltanto con l’uso di sistemi di protezione collettiva, ma i dispositivi protezione individuale (DPI) possono comunque evitare il danno o limitare le conseguenze dell’infortunio se sono scelti e se impiegati correttamente. La mano è la parte del corpo più coinvolta nel lavoro (non a caso si usa il termine “manifatturiero” per indicare la produzione di beni materiali); è pertanto logico che sia anche la parte del corpo più interessata dagli infortuni. Statisticamente più del 30% degli infortuni che accadono coinvolgono gli arti superiori.
Per effettuare correttamente la scelta dei dispositivi protezione individuale è necessario conoscere la marcatura prevista dalle norme tecniche. Il marchio CE (obbligatorio) indica la rispondenza dei guanti ad una norma di riferimento ma NON implica che i dispositivi protezione individuale siano idonei per tutti i rischi; in sostanza, essere “a norma” non significa necessariamente essere “idoneo”; questa è una condizione necessaria ma non sufficiente.
In primo luogo è necessario che i dispositivi protezione individuale sia compatibile con il lavoro da svolgere; uno dei “difetti” attribuiti ai guanti protettivi è quello di limitare la capacità di eseguire operazioni “fini”.
Il datore di lavoro, confrontando il dato della destrezza fornito dal produttore del guanto con il tipo di lavoro da svolgere, può decidere preliminarmente quale tipo di guanto è compatibile con il lavoro per valutare successivamente la capacità di proteggere dai rischi presenti.
I guanti a “protezione dai rischi meccanici” hanno la funzione di proteggere le mani da aggressioni fisiche e meccaniche, per cui costruttivamente devono resistere: all’abrasione, al taglio, allo strappo e alla foratura.
Le caratteristiche di resistenza meccanica sono indicate nella marcatura stampata sul guanto ed espresse con un indice numerico secondo la norma tecnica UNI EN 388. Il livello più alto di tale indica una maggiore protezione. Le cifre 0 ed 1 indicano il livello minimo della caratteristiche (vedi immagine).
La mancanza di una delle cifre ovvero la sua sostituzione con una “X” sta a indicare che il relativo test previsto dalla norma di riferimento non è applicabile e pertanto, per quella caratteristica specifica, il guanto non fornisce al cuna protezione. Es. 2X21, significa che il guanto non protegge dal rischio da taglio.
Attenzione: i guanti di protezione che soddisfano requisiti di resistenza alla perforazione non offrono una protezione contro gli oggetti appuntiti, ad es. aghi di siringhe. Per questo tipo di rischio è richiesta una specifica dichiarazione di resistenza da parte del produttore.
Un’altra precisazione: per i guanti ad alta resistenza alla lacerazione, deve essere considerata l’avvertenza di non utilizzare i guanti vicino a organi di macchine in movimento, in quanto il guanto per le sue caratteristiche di elasticità, in caso di impigliamento, potrebbe trascinare la mano all’interno dell’ingranaggio.
Per proteggersi da tagli causati dall’utilizzo di coltelli, invece, la norma di riferimento è la EN 1082-1. Si tratta di guanti speciali in maglia metallica e proteggi-braccia di metallo o plastica che offrono una determinata protezione contro le coltellate possibili in quelle attività lavorative in cui un coltello viene avvicinato alla mano e all’avambraccio dell’utilizzatore.
In effetti, nei casi in cui il rischio di taglio sia limitato alle mani dovrà essere usato un guanto di protezione che dovrebbe estendersi almeno fino al polso. Tuttavia se sussiste il rischio di tagli alla superficie palmare del polso, dovrebbe essere usato un guanto con polsino. Si tenga presente che i tagli nella zona del polso possono provocare ferite particolarmente invalidanti per il rischio di lesioni ai nervi.
Ulteriore protezione, in questi casi, è data dai proteggi-braccia che coprono l’avambraccio a partire dal polsino di un guanto compatibile e devono essere fissati al polsino stesso tramite cinghie o dispositivi di fissaggio.
Infine, la norma UNI EN 381 “specifica le caratteristiche di resistenza che i guanti debbono avere verso il taglio mediante sega a catena”. Poiché queste attrezzature di lavoro sono progettate per essere utilizzate con la mano destra, normalmente protetta quando stringe l’apposita impugnatura dell’attrezzatura di lavoro, i requisiti di protezione sono riferiti ai guanti per la mano sinistra. Pertanto un operatore mancino deve utilizzare la sega a catena come un destrorso per ottenere la prevista protezione dal DPI. Sono previsti due tipi di guanti di protezione che differiscono tra loro sulla base delle diverse aree di protezione della mano”: di Tipo A (guanto a cinque dita separate, con protezione del metacarpo, cioè della parte compresa tra il polso e le dita); di Tipo B (guanto a 5 dita o manopola con “protezione di tutto il dorso della mano compreso quello delle dita, ad esclusione del pollice.
Per qualsiasi dubbio e/o chiarimento in materia di sicurezza sul lavoro,Vi invitiamo a contattare il nostro Studio.